Che cosa ho imparato dalla Performance Art


Performance Art per la società

Eccomi qui a raccontarvi alcune delle mie esperienze nell’arte contemporanea.
Oggi vorrei concentrarmi su quella appena conclusa: esperimenti di Performance Art in un micro-territorio di provincia.

Forse ne avete già sentito parlare, probabilmente direttamente da me, ma quello che sto per scrivere di certo non ve l’ho ancora detto perché sono riflessioni fresche fresche!
Andiamo con ordine, partiamo dall’evento.

It Is Too Late. It Is Happening. It Is Performance Art.
9 + 10 + 16 + 23 giugno 2018
Spazio Rizzato, Marano Vicentino


Come è nato e perché: dietro le quinte

Gabriele Cavedon, titolare di Spazio Rizzato (puoi leggere la storia dello spazio a questo link), desiderava proporre qualcosa di piacevole ed estivo ai propri concittadini.
Ne è nata una rassegna di Performance Art strutturata in 4 appuntamenti, che abbiamo curato insieme.

Il percorso è stato pensato non come una proposta di azioni performative fine a sé stesse, ma calibrato per far avvicinare il cittadino, per gradi progressivi di consapevolezza, a questa forma d’arte, non sempre ben accolta e compresa.

Non sempre è facile capire le motivazioni da cui si snoda l’azione artistica in gioco.
Non sempre è facile identificare il focus dell’opera nel flusso che si genera fra le persone coinvolte, un flusso che dall’artista arriva al pubblico e poi ritorna all’artista, per continuare a perpetuarsi in ognuno dei partecipanti.

Quando io incontro una performance, spesso in verità mi chiedo se il suo presupposto abbia una ragione fondata o se si tratti piuttosto di una moda.
Ma io sono terribilmente critica, a volte troppo tecnica e ho sempre un occhio che guarda al mercato dell’arte… Lo ammetto, a volte proprio non riesco ad andare oltre il pregiudizio semplicemente per il fatto che nel mare magnum della proposta artistica contemporanea di oggi si trova tutto, indistintamente.
Sta a ognuno di noi cercare di capire che cosa sia arte e che cosa non lo sia.

Tornando al mio racconto, Gabriele era rimasto molto colpito da due eventi di cui avevamo parlato, abilmente estrapolati da altri discorsi sul contemporaneo:

  1. Non è più tempo per le Barbie è una performance che riflette sulla relazione che ognuno ha con sé stesso e, in conseguenza, con le altre persone – realizzata da Giovanna Bartolotta nel 2017 in occasione di Personal Relations – mostra itinerante sul ritratto in miniatura.
  2. Performance Art TV è una digital TV online fruibile attraverso le dirette facebook verso un pubblico digitale, fondata da Paola Michela Mineo e Francesca Fini.

Dopo aver fatto 1+1 e aver aggiunto altri 2 appuntamenti senza performer, abbiamo formulato una sorta di approccio didattico alle arti performative basato però sul farne esperienza diretta, di munariana matrice.

“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.”

Confucio


Evoluzione di un approccio

  • Step 1: teatro contemporaneo

Il pubblico, nell’ampia sala di Spazio Rizzato, ha assistito allo spettacolo di un’attrice di teatro contemporaneo.
Le barriere che tradizionalmente separano palco e platea qui scompaiono, dando all’attore la possibilità di guardare gli spettatori negli occhi, di muoversi intorno a essi e di affidare loro dei piccoli ruoli di scena, passivi.
Il pubblico e l’attore si alimentano l’un l’altro in un dialogo fatto di sguardi dediti, di brevi contatti intermittenti, di calore umano percepito.

A questo link potete approfondire la performance Non è più tempo per le Barbie di Giovanna Bartolotta, accompagnata dal musicista Michele Iuso.

Performance Art per la società - Non è più tempo per le Barbie di Giovanna Bartolotta e Michele Iuso

  • Step 2: creatore di cultura

Il salone di Spazio Rizzato si fa intimo e silenzioso luogo in cui il pubblico diventa attore protagonista di due azioni, compiute con consapevolezza di intento nel costruire relazioni con le persone.
Ciascun partecipante è componente sia attiva che recettiva di una comunicazione non verbale basata sull’empatia da e verso il prossimo: un sentire insieme.

A questo link potete approfondire le due azioni, ispirate alle performance di Marina Abramovic.

  • Step 3: co-autori digitali

Le luci si spengono in sala per favorire la visione di Sudario, performance che Paola Michela Mineo mette in scena nel suo studio a Pietrasanta (LU) e trasmette in diretta facebook verso un pubblico di duplice natura: quello virtuale del web a cui si unisce quello presente da Spazio Rizzato.
Gli spettatori sono invitati a esprimere liberamente le proprie emozioni, riflessioni e considerazioni sulla performance in corso, commentando il video in diretta.
Tutti i commenti creano un reading digitale dal vivo che va a sovrapporsi all’evento, trasformando ciascun partecipante in co-autore all’interno di un flusso di dare-avere e sentire comune che rende l’esperienza più viva che mai, nonostante il filtro del mezzo digitale.
Il pubblico ha una sua parte creativa ed entra nella performance lato autore, abbattendo le distinzioni di ruoli grazie alla realtà virtuale.

Ecco il video della performance: https://www.facebook.com/performancearttv/videos/649949212024540/


Performance Art per la società

Nella provincia di Marano Vicentino, il pubblico non si è distinto tanto per la quantità, bensì per qualità e sincerità della partecipazione.
Tanta soddisfazione, curiosità e domande, qualche critica, imprevisti, improvvisazioni e imperfezioni hanno connotato il successo dell’iniziativa.

Tutti noi abbiamo sperimentato un’arte fondata sulla condivisione di un’esperienza e ci siamo trovati umanamente arricchiti.
So di parlare per molti dei partecipanti, per quelli che hanno espresso sentite parole di ringraziamento e non volevano più alzarsi dalle sedie, e per quelli che sono tornati a tutti gli altri appuntamenti.
Anche per coloro che non hanno potuto partecipare, ma che ci hanno espresso comunque un pensiero, una richiesta di replica, un racconto dell’esperienza. 

La possibilità di sperimentare i panni del creatore di cultura ha significato soprattutto promuovere un atteggiamento costruttivo verso le arti, contribuendo a restituire all’arte contemporanea una propria funzione sociale all’interno della comunità.

Questo vale per me, come per chiunque.

La cosa più grande che ho tratto da quest’esperienza?

Le nostre azioni generano relazioni e reazioni in grado di costruire il mondo in cui viviamo.

It Is Performance Art.


5 thoughts on “Che cosa ho imparato dalla Performance Art

  1. natipervivereblog Rispondi

    Ho letto con molto interesse quanto scritto e ho rivissuto alcune mie esperienze teatrali fatte anni fa con il teatro “La Vogaria” a Venezia.
    Mi sono sentita molto coinvolta sullo Step 1 Teatro contemporaneo. Trovo molto stimolante quando il pubblico diventa protagonista!
    Fondamentale quanto scrivi ” La possibilità di sperimentare i panni del creatore di cultura”

    Spero solo che questa cultura attiva e partecipata, possa coinvolgere il maggior numero di persone
    Un caro saluto
    Adriana

    1. Alice Traforti Rispondi

      Grazie Adriana!
      Il teatro contemporaneo è bellissimo, è vivo, è partecipativo.
      Ma per me è stato molto più stimolante indossare le vesti del performer nello step 2. Mi ha avvicinato molto ai meccanismi di questa forma di espressione che non avevo mai provato attivamente, ma solo dal lato spettatore e organizzativo.
      Soprattutto mi ha ricordato anche l’importanza di mettersi in gioco continuamente, di lasciare una porta aperta alla propria comfort zone!
      Un abbraccio

  2. natipervivereblog Rispondi

    Mi sono sentita coinvolta in questa tua grande capacità di “sperimentare i panni del creatore di cultura”
    Cultura dinamica, che agisce ed innova
    Grazie
    Adriana

  3. Camilla Assandri Rispondi

    woow che bellissime esperienze, è stato piacevole ed interessante leggere il tuo articolo.

    1. Alice Traforti Rispondi

      Camilla ti ringrazio! La prossima volta che incontri una performance, spero tu possa trarne maggior beneficio… e magari buttarti nella mischia. Io lo farò ogni volta che ne avrò la possibilità!

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