Le città invisibili | Spot a lato

Italo Calvino, Le città invisibili_copertina Mondadori

 

Dopo il tramonto, sulle terrazze della reggia, Marco Polo esponeva al sovrano le risultanze delle sue ambascerie. D’abitudine il Gran Kan terminava le sue sere assaporando a occhi socchiusi questi racconti finché il suo primo sbadiglio non dava il segnale al corteo dei paggi d’accendere le fiaccole per guidare il sovrano al Padiglione dell’Augusto Sonno.

Italo Calvino, Le città invisibili

 

Il Sole doveva girare piano per svolgere l’importante compito che Madre Natura gli aveva affidato: portare la luce sulla Terra intera.
Egli invece avrebbe tanto voluto correre veloce, illuminare il globo in tutta fretta e giungere così anzitempo al termine del suo viaggio, su quella terrazza.
Finalmente avrebbe potuto sostare e baciarla con tutta la lentezza di cui fosse stato capace, per poi assopirsi beato, cullato dal suono di nuovi e sconosciuti mondi.

Di nuovo le palpebre dell’Imperatore cercavano di calare inesorabili, occultandone la Vista che tentava con ogni mezzo in suo potere di opporre una strenua resistenza.
Inviava segnali contraddittori al cervello, false stimolazioni retiniche e intensi impulsi luminosi nella vana speranza che non fosse già ora di cedere alla notte.
Lei stessa era infatti abbagliata e vedeva ancora un’immensa luce illuminare la sera: quella che brillava negli occhi del viandante che aveva dinanzi.

Cercava riflessi, Marco.
Narrava mondi straordinariamente reali e scrutava a fondo gli occhi semiaperti del Kan, nel tentativo di scorgere qualche bagliore di ciò che egli stesso aveva veduto attraverso i suoi.

“Dove sei Imperatore? Dentro a questo tramonto, disperso nella vastità del tuo Regno, o in entrambi questi luoghi?”

L’aria si saturava all’improvviso di sapori lontani. Era giunta l’ora di cenare.
Fagocitavano ora cibo vero: rumori, odori, atmosfere, persone. A volte anche frutti e ortaggi.
Digiuni fino al tramonto, i paggi attendevano il calar del sole per ingurgitare frammenti di vita e saziare di luce anima e corpo, prima di accendere il buio delle fiaccole.

 


2 thoughts on “Le città invisibili | Spot a lato

  1. Elisabetta Rispondi

    Pelle d’oca… Questo è magnifico…

    1. Alice Traforti Rispondi

      Grazie Elisabetta!
      Ti consiglio di leggere il libro, quello è davvero magnifico!

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