Eva contro Eva

Eva contro Eva | illustrazione di Claudia Bernardi, titolo "Invidia gli invidiosi", anno 2015
Invidia gli invidiosi, 2015 – illustrazione di Claudia Bernardi

in Lahar Magazine | sezione online del numero 26 – Invidia

 

«Forse dovrei raccontarvi quel poco che sappiamo da quello che credo essere il punto di partenza di tutta questa follia.
Premetto: lei è sempre stata riservata, disponibile, gentile… perciò abbiamo pensato semplicemente ad un nuovo incontro. Beh, io l’ho supposto, non ho parlato con gli altri, e sono anche convinta di aver fatto centro, ma è solo una sensazione. Non ho prove.
Le prime stranezze sono cominciate un paio di settimane fa.
Ha iniziato a uscire quasi tutte le sere, rincasando tardi. Credo che alcuni giorni non sia rientrata nemmeno ai pasti. Sa com’è: le lezioni, lo studio, il lavoro… qui nessuno fa troppe domande e le risposte spesso sono solo “Sì” e “No” oppure “Faccio tardi”. Ognuno si arrangia, cioè, lei faceva così. Si è sempre arrangiata, fin da quando era piccola. Io la conosco dalle medie.
Quindi ha saltato qualche turno ai piatti e in lavanderia, dicendo che aveva avuto da fare. Ve l’ho detto, lei è sempre stata puntuale precisa e sorridente, una costante affidabile e discreta. Non so come ci riuscisse… conoscete la sua situazione familiare, vero? Me lo chiedo praticamente da sempre, come diavolo faccia.
Poi venerdì mattina ha rotto tutti gli specchi della casa, con un ombrello. L’ho vista, era fuori di sé, urlava ed inveiva. Non l’ho mai sentita così. Ripeteva continuamente “Non ti voglio più vedere!” e un mare di imprecazioni ed epiteti che non credevo conoscesse. Certe espressioni non le sapevo nemmeno io. Preoccupata, ho cercato di parlarle, ma si è chiusa in camera, uscendo di corsa poco dopo. Me ne sono andata arrabbiata e in ansia, ma quella stessa sera era tutto a posto, tranne in bagno, e ho inventato una frottola per coprirla. Volevo prima essere sicura di cosa stava succedendo.
Ero convinta di conoscerla bene, di averla capita… Ammetto invece che per me lei resta un mistero.
Insomma, guardatela! Che problemi può avere una tipa del genere? Fosse come me, non la biasimerei, ma lei è bellissima! e ha tutto al posto giusto! Confesso che più di una volta l’ho desiderato sul serio: avrei voluto non averla mai incontrata una scema così, che non apprezza quello che ha, che se la tira, che vuole essere tua amica solo per dimostrare che è la più figa di tutte! E poi faceva la finta tonta innocente, quella che “Davvero piaccio a Roberto? Ma non è il tuo migliore amico?” Credo che avrei potuto prendere un martello anch’io, o qualsiasi altra cosa a portata di mano…
Non so altro. Non so chi sia quella povera ragazza. Non l’ho mai vista.»

 


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