C’era una volta una bambina di nome Priscilla, figlia di una sceneggiatrice e di un ingegnere.
Cresceva girando il mondo insieme alla famiglia, all’inseguimento di cantieri e spettacoli.
A volte si fermavano nello stesso posto per qualche mese, in alcuni casi more “Ovunque sia casa”…
Dopo il tramonto, sulle terrazze della reggia, Marco Polo esponeva al sovrano le risultanze delle sue ambascerie. D’abitudine il Gran Kan terminava le sue sere assaporando a occhi socchiusi questi racconti finché il suo primo sbadiglio non dava il segnale al corteo dei paggi d’accendere le fiaccole per guidare il sovrano al Padiglione dell’Augusto Sonno.
in Lahar Magazine | sezione online del numero 24 – John Belushi
Nydia aveva preso tutto da sua madre: la bellezza, la discontinuità, l’ardore. Non aveva mai capito se era stata lei a lasciare suo padre, o se invece se n’era andato lui.
In realtà poco importava chi aveva lasciato chi per primo. In quella casa tutti andavano e venivano senza curarsi gli uni degli altri: suo padre compariva periodicamente dopo lunghe assenze, vagavmore “Storia di una musa”…